Il mercato dell’auto perde un terzo

Nuove immatricolazioni

Il mercato dell’auto perde un terzo

2 luglio 2020 agvs-upsa.ch – I risultati semestrali sul mercato delle autovetture nuove in Svizzera e nel Principato del Liechtenstein sono una doccia fredda. Con un calo del 34,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, la pandemia di COVID-19 ha aperto una voragine di oltre un terzo del volume di mercato in un semestre. Sebbene il mese di giugno si sia chiuso con un risultato notevolmente migliore rispetto ai mesi precedenti (-13,8%), le 53 935 immatricolazioni in meno rispetto al 2019 sono destinate ad aumentare ulteriormente nella seconda metà dell’anno. 

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Fonte: 123rf

pd. Il mese scorso, nei due Paesi, sono state messe in strada 24 477 vetture nuove. Giugno si conferma quindi il mese più produttivo del primo semestre, come è avvenuto spesso anche negli scorsi anni. Ne consegue però un meno 13,8% a giugno 2019, che a sua volta è inferiore del 9,8% rispetto al risultato dell’anno precedente. Tuttavia, l’allentamento delle misure di contenimento del coronavirus sta cominciando a dare i suoi frutti. Dalla riapertura degli showroom l’11 maggio, il volume di ordini ricevuti mostra un andamento piuttosto soddisfacente. Comunque, Auto-Suisse continua a sostenere che, con un totale di 240 000 auto di nuova immatricolazione per la fine del 2020, questo sarà il peggior anno automobilistico dalla crisi petrolifera alla metà degli anni Settanta. Ciò significherebbe un meno del 23%, ovvero 70 000 nuove immatricolazioni in meno rispetto al 2019.

In totale controtendenza è l’andamento delle motorizzazioni alternative, che sono a livelli record. Con una quota di mercato del 21,6%, più di un’autovettura nuova su cinque nel primo semestre dell’anno aveva una trazione ibrida, elettrica, a gas o a idrogeno. Ciò rappresenta un raddoppio della percentuale di propulsioni alternative nel giro di un anno, percentuale che dopo il primo semestre del 2019 era ancora al 10,6%. Tutte le motorizzazioni hanno migliorato la loro quota di mercato o il numero di unità rispetto all’anno precedente.

Anche l’obiettivo «10/20» di Auto-Suisse sembra essere a portata di mano alla metà dell’anno. Già in febbraio 2018 l’Associazione degli importatori svizzeri di automobili si era prefissata l’obiettivo per il 2020 che un’auto nuova su dieci avesse una possibilità di ricarica da rete elettrica e fosse quindi un veicolo elettrico o ibrido plug-in. Tuttavia, con il 9,8% di veicoli ricaricabili di cui il 5,5% elettrici e il 4,3% plug-in, l’obiettivo è solo apparentemente a portata di mano, perché la pandemia da COVID-19 rende molto difficile raggiungere l’obiettivo «10/20» e quindi allontana anche il traguardo, quest’anno ancora più ambizioso, dei 95 grammi di CO2 per chilometro.

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Fonte: Auto-Suisse

«La crisi causata dall’epidemia di coronavirus ha reso necessario chiudere gli stabilimenti di produzione di auto in tutto il mondo», spiega Christoph Wolnik, portavoce per i media di auto-suisse. «Possono essere necessari mesi per rimettere in funzione tutte le catene di fornitura e riportare la produzione a regime. Di conseguenza, diversi marchi hanno già dovuto rinviare i lanci sul mercato dalla seconda metà del 2020 al prossimo anno e hanno ridotto o annullato alcuni modelli assegnati alla Svizzera. Questo vale anche per le motorizzazioni alternative».

Anche la riluttanza della Svizzera a promuovere nuovi sistemi di propulsione potrebbe costituire uno svantaggio nella seconda metà dell’anno, ha proseguito Christoph Wolnik. «Molti stati membri dell’UE, tra cui Francia e Germania, hanno istituito programmi speciali, alcuni dei quali per un periodo limitato, per promuovere i veicoli elettrici. Nei prossimi sei mesi i produttori saranno dunque più interessati a rispondere alla domanda in probabile aumento da tali Paesi».
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