Riduzione dei reclami
Batterie dei primi tpms, fine vita imminente
22 ottobre 2019 upsa-agvs.ch – La vita utile delle batterie dei primi sensori tpms è agli sgoccioli. Per evitare reclami i garagisti dovrebbero segnarlo ai clienti al cambio pneumatici.
abi. Dal 1° novembre 2014 i sistemi di controllo della pressione pneumatici (tpms) sono obbligatori su tutte le auto nuove. Ora però questo congegno così utile rischia di diventare una seccatura. Perché? Perché, secondo i produttori stessi, le batterie impiegate avrebbero dai cinque e ai sette anni di vita utile. Va dunque preventivato sin da subito un aumento dei guasti dovuti alle batterie. Il caso potrebbe far arrabbiare soprattutto gli automobilisti che sono stati di recente dal garagista per il cambio pneumatici. I reclami sono dunque matematici – a meno che i clienti non vengano informati per tempo. Il momento migliore per farlo è al cambio pneumatici o quando si concorda un appuntamento.
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Ci sono anche sensori che possono essere letti. In questo caso, si consiglia di verificare la carica residua al cambio pneumatici con uno strumento di diagnosi/programmazione. Se la loro vita utile è agli sgoccioli, il garagista può reagire proattivamente in accordo con il cliente. In alcuni casi basta sostituirne le batterie. Se invece il corpo dei sensori è sigillato, occorre rimpiazzarli per intero.
A proposito: su AUTOINSIDE 09/2019 c’è tutto quello che occorre sapere sui tpms.
abi. Dal 1° novembre 2014 i sistemi di controllo della pressione pneumatici (tpms) sono obbligatori su tutte le auto nuove. Ora però questo congegno così utile rischia di diventare una seccatura. Perché? Perché, secondo i produttori stessi, le batterie impiegate avrebbero dai cinque e ai sette anni di vita utile. Va dunque preventivato sin da subito un aumento dei guasti dovuti alle batterie. Il caso potrebbe far arrabbiare soprattutto gli automobilisti che sono stati di recente dal garagista per il cambio pneumatici. I reclami sono dunque matematici – a meno che i clienti non vengano informati per tempo. Il momento migliore per farlo è al cambio pneumatici o quando si concorda un appuntamento.
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Per motivi tecnici, non è possibile leggere il livello di carica o di vita utile residua delle batterie di tutti i sensori. In questo caso, il garagista può solo accertarne il funzionamento con un test da eseguire al montaggio degli pneumatici. Ma non potrà dire quando i sensori andranno in avaria. Se la spia del tpms dovesse accendersi poco dopo non sarà un errore dell’officina ma un semplice caso di esaurimento delle batterie. A quel punto i clienti avvisati – soprattutto quelli con un’auto immatricolata per la prima volta poco dopo il 1° novembre 2014 – potrebbero rinunciare al reclamo.
Ci sono anche sensori che possono essere letti. In questo caso, si consiglia di verificare la carica residua al cambio pneumatici con uno strumento di diagnosi/programmazione. Se la loro vita utile è agli sgoccioli, il garagista può reagire proattivamente in accordo con il cliente. In alcuni casi basta sostituirne le batterie. Se invece il corpo dei sensori è sigillato, occorre rimpiazzarli per intero.
A proposito: su AUTOINSIDE 09/2019 c’è tutto quello che occorre sapere sui tpms.
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